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Meridionale: il sud trasteverino di Massimiliano e Roberto

Massimiliano De Pasquale e Roberto Marranca, amici da una vita, appassionati di cibo, di cose belle e di cose perdute ma mai dimenticate, hanno creato un luogo accogliente, sintesi delle loro esperienze di vita e di lavoro, in cui hanno messo tutto il sud che scorre nelle loro vene, mantenendo il mood trasteverino: Meridionale è un ristorante che fonde i loro caratteri e la loro storia!

Entrando, ogni dettaglio racconta il loro stile, estroso, solare ed elegante, con tocchi vintage in ogni angolo, a partire dalla fantastica collezione di caffettiere, sia classiche che decorate; non mancano neanche quelle storiche napoletane, che molti di noi probabilmente non hanno mai visto.

L’importanza di queste caffettiere sta nel fatto che molte le hanno prese in giro per i loro viaggi e molte altre sono state portate dai clienti stessi: l’atmosfera ha creato un ambiente di famiglia in cui qualcuno ha lasciato qualcosa di sé!

Massimiliano è lo Chef, Roberto si occupa della sala e della scelta dei vini: un team con le idee chiarissime e pieno di passione! Massimiliano, dalla Campania, giunge a Roma per amore: un lavoro a Stromboli, la conoscenza di una ragazza che lo porta a trasferirsi e infine la scelta di rimanere nella Capitale, anche una volta finita la relazione. Roberto invece ha origini siciliane, di un paesino vicino Agrigento: entrambi viaggiano spesso sia per divertirsi sia per trovare chicche che ispirino Meridionale!

Il menù infatti è una fusione delle loro esperienze, dei loro viaggi e delle loro storie, con uno sguardo rivolto al Sud. Ad unire l’Italia, la carta dei vini, divisa tra Nord e Sud e nata dalla voglia di conoscere, girare e sperimentare, con il desiderio di distinguersi tra i vicoli di Trastevere!

Nel menù, ci sono dei piatti che rappresentano la vostra tradizione familiare o dei piatti a cui siete più legati?

Massimiliano: Uno dei piatti che rappresenta la famiglia, per me è il pacchero al ragù napoletano: lo facciamo da quando abbiamo aperto ed è un cavallo di battaglia intramontabile, a cui sono particolarmente legato. Pure le zeppole e le pizzelle, perché la mia insegnante è stata mia nonna e questi sono due piatti che mi ha trasmesso lei. Mi ha fatto piacere riportarli nel menù!

È come condividere la propria storia con una parte di Roma!

Sì, far conoscere una parte della tua storia ai tuoi clienti, cercare di trasferirla. Sono piatti che piacciono.

Da piccoli sognavate già questo futuro o avevate altri obiettivi?

Massimiliano: No, io volevo fare il calciatore, erano altri i sogni! Poi ho fatto la scuola alberghiera a Napoli, quindi piano piano, con il fatto che mio zio aveva dei ristoranti, ho iniziato a lavorarci. Poi da lì, è nata la passione: avevo 16 anni.

Un percorso che è iniziato a Napoli ed è proseguito in tutta Italia e all’estero.

Roberto: anche io ho iniziato giovanissimo a lavorare. Mi ero imposto due scelte: o fare carriera o aprire un locale. Ho fatto entrambe le cose: ho fatto carriera in un grosso gruppo alberghiero come Food & Beverage Manager e poi mi sono catapultato in questa realtà, come ristoratore e imprenditore con Massimiliano.
Abbiamo tanti progetti ma aspettiamo che l’emergenza finisca.

E allora, in attesa di poter scoprire cosa hanno in mente Massimiliano e Roberto, possiamo andare ad assaggiare i loro viaggi e le loro storie da Meridionale, in quel mondo fatto di lucine, cartine geografiche del Sud, caffettiere e oggetti vintage, prima di una passeggiata serale in una Trastevere mai così godibile come in questo periodo. Naturalmente, accolti dal loro sorriso e dalla loro simpatia!

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